Ultimamente aveva preso il via una nuova moda del momento in casa Lazio: la Arjen Robben ossessione. C’era già chi dissentiva, chi invece difendeva il nuovo arrivo blasonato….ecco, tutto da disfare, accartocciare e buttare nel cestino.

Discutendo su questo calciatore, avete solamente perso tempo prezioso perché non è lui in partenza per Fiumicino con tanto di sbarco, sciarpa al collo e “Forza Lazio” di rito quasi avesse una pistola puntata.

Nei giorni scorsi Robben è stato il nome che ha rimbalzato, a sproposito, ovunque tra siti, testate e radio.

Apro anche io questa parentesi solamente per dirvi di non darvi troppi pensieri, non sarà lui il sostituto di Felipe.

In tanti già urlavano al “vecchio in fase di svernamento”, altri inneggiavano il nome che magari avrebbe fatto dire alle dirette interessate :«Oh, pure la Lazio ha fatto mercato!».

Giustamente perso un olandese te ne prendi un altro, ma stavolta la Lazio passa.

Dopotutto il buon vecchio Arjen non si fa parlare dietro in quanto a blasone, arrivato in Baviera nell’estate 2009 dal Real Madrid, vincendo da allora la Bundesliga per sette volte oltre a 4 coppe di Germania e la Champions del 2013, con tanto di gol decisivo nella finale vinta sul Borussia Dortmund.

Corrisponde ai parametri del “Mister X”?

Ultratrentenne, quasi in prepensionamento, una grande carriera alle spalle, il nome blasonato, profilo internazionale, ma…. E qui c’è un grosso “ma” che già al principio avrebbe dovuto estraniarvi dalla suggestione.

Dopo quello di Franck Ribery, arriva anche il rinnovo di Arjen Robben: ancora un anno di contratto per il 34enne esterno olandese che ha firmato col Bayern Monaco fino al 2019. Ad ora il calciatore non è svincolato e percepisce uno stipendiuccio a salario minimo di oltre 9 mln.

Igli Tare non lo sta seguendo e non ha preso mai in considerazione l’ipotesi, rimane difficile anche pensare che il Bayern Monaco vada ad offrirlo a destra e sinistra. Ci sta l’associazione di idee con Miro Klose, ma il club tedesco ha ragioni che la ragione non comprende.

C’era anche da considerare il fattore “Paideia” : Robben ha uno storico di infortuni importante e vista l’età, che nel calcio equivale all’essere Matusalemme,  potrebbe essere una discriminante per la titolarità. Che ci facciamo del nome se il nome sta in panca?

L’olandese sarà anche in cerca di una nuova sfida, tra un annetto forse,  la Lazio però non è intenzionata a garantirgli una chance nel Belpaese.

Dunque, alla fine dei conti ciao Arjen tanta fortuna e saluti ai pupi…. almeno per adesso…

 

 

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